lunedì 30 maggio 2011

I fiori ed i frutti della primavera

La primavera è la stagione più ricca di fiori. La maggior parte delle piante da frutto fioriscono in primavera.
Nelle zone ad intensa coltivazione i ciliegi in fiore sono uno spettacolo: le colline sono nuvole bianche con, sullo sfondo, l'azzurro del cielo.
Ma la vera delizia sono i frutti di questa stagione: fragole, ciliegie e nespole.
I ciliegi, nei vecchi impianti, sono grandi alberi con fronde che scendono quasi fino a terra che danno ombra ed abbondanti frutti: cosa c'è di meglio che sedersi sotto un albero di ciliegio con un libro e degustarne i frutti
appena colti?
Oggi,per comodità di coltivazione e di raccolta dei frutti, si preferiscono alberi di dimensioni più contenute.
Le ciliegie sono frutti che deperiscono facilmente e vanno consumate in tempi brevi. Ci sono però molti modi di conservale, dalle classiche marmellate e confetture alla surgelazione. Si possono conservare sotto "spirito" e sciroppate. Se le ciliegie sono molto acquose, dopo una prima breve cottura, si possono colare ed ottenere un liquido, che con l'aggiunta di zucchero, diventa un gradevole sciroppo.
Anche i picciuoli sono utili: debitamente lavati ed essicati all'aria, conservati in barattoli, servono per tisane diuretiche.
Se si vuole piantare un ciliegio nel proprio orto o giardino la difficoltà principale è la scelta "cultvar", talmente tante sono le qualità in commercio. Qualunque varietà si scelga comunque i più felici saranno gli uccellini, soprattutto se non si fanno tratamenti con prodotti chimici.
VG

sabato 28 maggio 2011

Andrea Vitali: storie minime di un piccolo borgo, ma specchio di una certa Italia.

Andrea Vitali è un "raccoglitore " di storie, che rielabora con ironia e fantasia, trasformando un piccolo borgo nello specchio dell'intero paese.
La sua scrittura è scarna e veloce, ma rende bene le situazioni e gli ambienti. I capitoli sono brevi ed hanno la caratteristica di ribaltare le situazioni precedenti. I personaggi sono bellissimi, ognuno caratterizzato da un difetto predominante, già preannunciato nel suo stesso nome: Estenuata, suor Emerita, Ragionier Onorato....
Il primo libro che ho letto "Almeno il cappello" l'ho trovato esilarante e di piacevole lettura. "La figlia del podesta'" l'ho trovato meno fresco, anche se gradevole.
Anche se da facile lettura, i libi di Vitali fanno pensare alla nostra società, con tutti i suoi difetti; i personaggi, se ci guardiamo attorno, affollano la nostra vita e se ci guardiamo dentro con un po' di onestà rappresentano in fondo i nostri "difettucci".
Una lettura gradevole per l'estate.

sabato 21 maggio 2011

Bambine di un tempo: senza televisione, senza videogiochi e pochi divertimenti

Il libro "straniera" della Visconti descrive bene la vita dei bambini nella prima metà del secolo scorso.
Anch'io, come lei, amavo stare con gli adulti ed ascoltare i loro discorsi. La domenica venivano le mie zie e le prozie a trovare mia nonna; io mi intrufolavo fra di loro e cercavo di captare le loro reciproche confidenze. Appena si accorgeva della mia presenza, mia nonna mi mandava via: "Vai a giocare" mi diceva.
A giocare con cosa?
Allora mi rifugiavo nel "giardinetto", che era un piccolo spazio dedicato solo ai fiori, a fianco del'aia. E lì fantasticavo, sognavo una vita avventurosa e, se avevo "qualcosa" da leggere, leggevo. "Qualcosa" poteva essere un libro, in casa nostra erano rari anche se preziosi, ma più spesso pagine di giornale o di riviste con le quali i commercianti avvolgevano le merci.
I discorsi degli uomini erano meno intriganti; parlavano di sport, calcio e ciclismo, e di poltica ed a volte alzavano la voce. Temevo che litigassero e mi angosciavo; loro invece, finita la discussione, erano di nuovo amici.
Gli uomini si assiepavano attorno alla radio per seguire le partite o il giro d'Italia, poi si mettevano a giocare a bocce nel cortile.

venerdì 20 maggio 2011

Un libro da divorare: vita avventurosa di una donna

"Straniera" di Hélène Visconti è un libro che si legge in fretta. Ho apprezzato sopratutto la sua freschezza, le descrizioni dei paesaggi sintetiche, ma efficaci. I ricordi sono narrati con gli occhi di bambina e non analizzati con la mentalità di una donna adulta.
Il libro racconta la vita vera di una bambina nata in Spagna, cresciuta in Algeria, dove si è integrata nella comunità locale. Il movimento di liberazione nazionale algerino costringe la famiglia ad emigrare in Marocco.
Senza patria, senza radici si trasferisce a Parigi; cerca le sue origini in Spagna, accolta con affetto dai parenti, ma presto deve fuggire, in quanto non è gradita dal regime franchista. Finalmente in Italia trova un po' di tranquillità e soprattutto ritrova il mare, che ha tanto amato in Algeria.
Vita avventurosa, sempre provvisoria ma libera da vicoli, tadizioni ed ideologie.
"Sono straniera nel mio paese, nella mia terra, nelle mie oriini, e lo sarò dappertutto e per sempre. Non ho più nulla da perdere. Mi hanno rubato tutto".

martedì 17 maggio 2011

Asturias: Uomini d mais

Ho trovato in biblioteca un libro prezioso: un'etichetta all'interno dice:
"Questo libro non è più in commercio; lo trovi solo in biblioteca"
L'autore Miguel Angel Asturias è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1967 ed ora temo sia totalmente dimenticato, come è capitato a molti altri.
Michela Murgia domenica, al salone del libro di Torino, lamentava che non viene pù letta Grazia Deledda, autrice sarda, anche lei Premio Nobel per la letteratura.
Il libro "Uomini da mais" è forse il libro più importante di Asturias. In esso ritrovo la poetica di molti scrittori sudamericani ed anche di alcuni spagnoli.
Il libro è stato scritto nel '49, ma i temi trattati sono ancora attuali.
Poichè sono appena all'inizio della lettura, mi riprometto di riparlarne con conoscenze più approfondite.
Vorrei anche parlare della coltivazione del mais, coltura importante, ma che ha creato e crea ancora problematiche anche in Italia.

Viola glicine

sabato 14 maggio 2011

....ancora del glicine

Il mio glicine aveva un tronco di circa 10/12 cm. , vecchio e legnoso, che si avvolgeva ad un supporto di ferro. La chioma era folta e copriva il gazebo metallico. Un giorno, un incompetente ha pensato di potarlo in modo deciso ed ha lasciato solo parte del tronco legnoso; la pianta, offesa, è seccata. Grande è stata la mia rabbia. Fortunatamente l'anno successivo sono spuntati dal terreno nuovi germogli, che ora hanno le dimensioni di circa un pollice e sono vigorosi e producono ricche infiorescenze. Ora me ne occupo io e lo poto con parsimonia, togliendo solo i virgulti  troppo invadenti.
Il glicine può avvolgersi ai sostegni o in senso orario o in senso antiorario. Il mio si avvolge in senso antiorario.
Si può riprodurre per seme o per propaggine. Le piante nate da seme tardano moltissimo a fiorire; per accelerare la fioritura si può procedere all'innesto. Io preferisco la riproduzione per propaggine.
Avendo radici molto vigorose, spesso nascono nuovi germogli anche a distanza dalla pianta madre. Ne sto
seguendo alcuni per vedere se e in quanto tempo giungono a fioritura.

Viola glicine

venerdì 13 maggio 2011

Sotto il glicine

Ho passato delle bellissime estati sotto la pergola del glicine; sul tavolo da giardino libri e riviste, il ricamo, la maglia, i giochi dei miei figli. In primavera i suoi  grappoli azzurro violetto sono uno spettacolo per gli occhi ed il profumo è talmente intenso che inebria. Le api del mio vicino apicoltore ronzano per giorni: forse un po' del loro miele è mio.
"Lo studio era pieno dell'odore intenso delle rose, e quando la brezza estiva passava tra gli alberi del giardino, penetrava dalla porta aperta il profumo pesante del glicine....." Oscar Wilde "Il ritratto di Dorian Gray"
Amo le piante ed alcune in particolare mi affascinano.
Viola Glicine