venerdì 29 luglio 2011

Ferdinando Camon: Un altare per la madre

Non è un romanzo, ma un'elegia, un canto d'amore per la madre morta. Fra la vita e la cultura della madre e quelle del figlio c'è un abisso: lei sapeva solo parlare il dialetto, lavorava nei campi da mattina a sera, parlava poco; il figlio è colto, lavora e vive con le parole eppure fra loro c'è un legame  così forte che il figlio le dedica un libro, che è stato definito "un altare di parole". Così la madre continuerà a vivere non solo per lui, ma per tutti quelli che leggeranno il libro, e sono stati in molti, visto il successo che a suo tempo ha avuto il romanzo.
Quello che m'è piaciuto del libro è l'immagine di una civiltà contadina nello stesso tempo reale e poetica, senza nessun rimpianto per un mondo passato, ma cogliendo l'essenzialità di quel mondo. Una fotografia ingiallita di una civiltà che adesso ci appare quasi preistorica, ma il senso della vita è attualissimo e la morte ha un posto fondamentale: "... per giorni non si parle che del morto, che quindi non è mai stato così vivo. Ognuno ha il suo monumento di parole e di ricordi.......Andare verso la morte è come camminare tenendosi per mano e formando una catena"
Quindi la morte non come una fine, ma come una continuazione.
M'è piaciuta soprattutto la scrittura, compatta e tesa, parole come pietre, tagliate su misura  e messe al posto giusto nella costruzione di un altare letterario.

lunedì 25 luglio 2011

Truman Capote: Altre voci altre stanze

"Giù abbasso, sotto una torrida distesa d'onde di sole, un giardino, un indescrivibile intrico d'alberi zebra e di lillà, d'orecchie d'elefante e di salici piangenti.....; e i ciliegi nani, simili a quelli delle stampe orientali, stendevano i rami verdi e contorti nel calore meridiano. E questo oblungo intrico di vegetazione........ lo si sarebbe detto ... il risultato di un fantastico assortimento di semi sparpagliati da qualcuno in un momento di frenesia."
Parlando di piante e di libri, quale immagine migliore di questa, che è la sintesi della meraviglia della natura, soprattutto quando abbatte le regole imposte dall'uomo e si riprende i suoi spazi.
Truman Capote gioca così bene con le parole e con le immagini, da coinvolgere il lettore e farlo penetrare negli ambienti che lui descrive. Anche la storia di Joel, il protagonista di "Altre voci altre stanze" coinvolge, perchè l'autore crea delle aspettative nel lettore, che poi vengono sempre disattese, lascindolo sospeso nell'incertezza fino alla fine.
Romanzo gotico è stato anche definito, sia per la trama che per le descrizioni, che esaltano il gusto per il grottesco e per il fantastico.
Truman Capote merita un approfondimento maggiore, in quanto è considerato uno de più geniali scrittori del '900.

venerdì 22 luglio 2011

Oggi parliamo di peperoncino

Si oggi è stato di scena il peperoncino: a Rieti c'è la sagra del peperoncino e guarda un po' quanti politici sono stati invitati: la Polverini è arrivata addirittura in elicottero!
A noi aumentano la benzina e loro si permettono di andare ad una sciocca sagra con l'elicottero!
E basta, non se ne può più! Dobbiamo far qualcosa e mandare a casa questi sfruttatori ed imbroglioni, che per farsi votare promettono, promettono e promettono e poi si fanno soprattutto gli affari propri.
E il povero peperoncino non ne può niente, ma viene ricordato per denunciare l'ennesimo comportamento stupido di politici malati di presenzialismo.

giovedì 21 luglio 2011

Per chi suona la campana: Hemingway e la guerra

Un episodio di guerriglia durante la guerra civile spagnola, una storia d'amore e di morte.
Tutto il romanzo è racchiuso in pochi giorni, che hanno l'intensità di una vita.
Robert Jordan è un americano, giovane, intellettuale, volontario nelle file antifranchiste, che deve far saltare un ponte con la dinamite. Per portare a compimento la sua missione si appoggia ad un gruppo di partigiani che alloggia in una caverna, nelle vicinanze del ponte. Un piccolo mondo, i cui componenti sono una variegata rappresentazione di vizi e virtù. Fra loro è Maria, che rappresenta tutto il buono che Robert può trovare in un momento tanto tragico. Fra i due nasce un amore intenso, in quanto il tempo a loro concesso è breve ed il futuro è limitato dall'esito dell'azione dinamitarda.
La fine non è scritta, ma è intuibile e non lascia spazio all'ottimismo.
Ma il libro è molto di più del racconto di un fatto di guerra e di un amore: è ricco di riflessioni sulla vita, sulla
guerra, sulle scelte individuali e sulla società in generale.
Raccontare un libro così complesso è difficile, per  cui consiglio di leggerlo o anche di rileggerlo, perchè si scoprono e si apprezzano di volta in volta cose nuove.

mercoledì 20 luglio 2011

Mendel, la genetica, i piselli

Oggi è il 189 anniversario della nascita di Gregor Mendel (me l'ha detto Google!), il frate biologo che ha studiato la trasmissione dei caratteri ereditari.
Ha sperimentato le sue ricerche sul pisello odoroso, osservando che, due piante riprodottesi per autoimpollinazione, avevano caratteri diversi: una recessivi, l'altra dominanti.
Ora sui piselli anch'io ho fatto le mie sperimentazioni, ma solo per quanto riguarda la sua coltura nell'orto.
Ho notato negli anni, che la coltivazione dei piselli non è così facile ed è necessario conoscere il terreno del proprio orto per ottenere buoni risultati.
M'è capitato di distribuire i semi, direttamente dal contenitore, nel terreno ed ottenere una scarsa germinazione; ho poi provato a farli germinare nel cotone inumidito prima della semina e poi metterli a dimora, ma i risultati sono stati deludenti in quanto molti semi sono marciti.
Alla fine ho scelto di fare un piccolo solco, abbastanza superficiale, distribuire seme in abbondanza, innaffiare e poi coprire  con un leggero strato di terra; ho poi provveduto a mantenere il terreno sempre umido con frequenti ma leggere innaffiature, per facilitare la nascita delle piantine. Ho da allora in poi ottenuto risultati soddisfacenti.
Peccato che la pianta di piselli abbia una vita molto breve e tenda a seccare anche se il terreno è umido.
La produzione di piselli avviene in un periodo limitato, in tarda primavera. Io li semino in febbraio/marzo a seconda del tempo meteorologico e li raccolgo a fine maggio inizio di giugno.
Su suggerimento ho provato a seminarli ad inizio inverno, ma non ne è valsa la pena: tanto poi maturano nello stesso periodo.
I piselli freschi sono davvero buonissimi, anche se è una delle verdure che si presta benissimo alla surgelazione.
Comunque oggi ringrazio Mendel, perchè dai suoi piselli è iniziata la ricerca genetica, così utile all'umanità.

domenica 10 luglio 2011

Graham Greene: Il nostro agente all'Avana

Graham Greene è uno scrittore britannico, nato nel 1904 e morto nel 1991.
E' stato giornalista, narratore, critico cinematografico e letterario, sceneggiatore, nonchè agente dell'Intelligence Service.
Il romanzo "Il nostro agente all'Avana" è stato pubblicato nel 1958 e nel '59 ne è stato tratto l'omonimo film.
Scritto in piena guerra fredda, è una satira nei confronti della letteratura di spionaggio dell'epoca.
Il signor Wormold, modesto venditore di aspirpolvere, si contrappone alle spie tipo "007", uomini belli ed affascinanti, sempre vincenti, dotati di attrezzature fantascientifiche.
Egli viene contattato da un uomo dei Servizi Segreti britannici, che gli propone di diventare "agente" per l'Avana. La proposta è economicamente allettante: in quel periodo le vendite di aspirapolvere sono in calo e la sua bellissima e viziatissima figlia Milly ha esigenze sempre più costose, il nostro accetta.
Poi però si presentano i primi dubbi sulle sue capacità di essere una spia credibile e per non deludere i committenti ricorre alla fantasia ed inventa una rete di sub agenti elle sue dipendenze, invia relazioni su basi militari nemiche inesistenti, corredate da disegni ispirati ai suoi aspirapolvere.
Le sue invenzioni però scatenano delle reali reazioni del controspionaggio che culminano addirittura in alcuni omicidi.
Il finale è romantico, forse un po' scontato, forse un po' inutile.
Quando l'ho letto per la prima volta, avevo 20 anni forse, l'ho trovato esilarante; riletto ora m'è parso meno divertente, anche se gradevole e di piacevole lettura. Chissà se sono cambiata io o se è cambiata la società?
Mi interesserebbe conoscere il giudizio di qualche giovane d'oggi, per confrontare i gusti letterari.

sabato 25 giugno 2011

Piccole manie: dalle potature ai bastoni da passeggio

Certo che di gente strana ne conosco!
Un mio vicino di casa ha un hobby un po' speciale: creare bastoni da passeggio.
Dalle potature degli alberi selezioni rami delle giuste dimensioni, che siano belli diritti e li accantona per l'inverno.
Quando il tempo è brutto e non permette di stare all'aria aperta, lui prende quei rami, li leviga, li rende affusalati, li vernicia: lavoro di giorni e giorni, fatto con una cura che rasenta la pignoleria; poi compra i gommini da applicare alla parte che appoggia in terra ed attrezza la parte superiore con pomelli intagliati o con manici recuperati da ombrelli rotti.
Ha anche inventato un attrezzo, molto utile, per raccogliere le foglie di magnolia, che sono spesse e lisce, difficili da scopare: ad un bastone con pomello superiore ha applicato, con del robusto nastro adesivo, un chiodo con cui infilzare le foglie.
Ogni mattina il mio vicino si avvia baldanzoso, con uno dei suoi numerosi bastoni, verso uno dei bar del paese: è talmente arzillo che viene da chiedersi:
"Ma a cosa gli serve il bastone!"
Me l'ha svelato involontariamente qualche tempo fa.
Si stava parlando dei prezzi dei prodotti alimentari e di come siano diversi da un esercizio all'altro. Mi dice:
-" Sa un mattino che avevo sete, ma proprio tanta, tanta sete, sono entrato nel "Bar X" ed ho chiesto un bicchiere di bianco e l'ho pagato 1 euro. Poi qualche giorno dopo, avevo di nuovo sete, ma proprio tanta, tanta sete, sono entrato nel "Bar Y", ho chiesto un bicchiere di bianco e l'ho pagato esattamente il doppio".
Ed allora ho capito a cosa gli serve il bastone da passeggio: dopo qualche bicchiere di bianco il ritorno a casa è più difficoltoso e non solo  perchè la strada è un po' in salita!.