venerdì 10 giugno 2011

Il viaggio, Kerouac ed i suoi libri

Jack Kerouac ed i suoi libri "Sulla strada" e "I vagabondi del Dharma" sono sinonimo di viaggio.
Viaggi folli attraverso l'America, da una costa all'altra, dal mare alla montagna, in autobus, su treni merci o con l'autostop, senza mai trovare il proprio posto nel mndo.
I viaggi da lui descritti hanno il sapore della libertà, via dai vincoli della quotidianità, via da una società che crea un reticolo di doveri, reali o fasulli, una dipendenza continua da cose inventate da altri.
Lui, il padre della "beat generation", ha rappresentato bene una generazione che ha fatto del viaggio lo scopo di vita: vagabondaggi alla ricerca di loro stessi, esseri sempre inquieti, pieni di tormenti, a volte mistici, un po' santi, ma spesso dannati.
Fuga e ricerca; sesso, droga, alcool, ma anche poesia.
Ne "I vagabondi del Dharma" è molto bella la parte in cui descrive la scalata del Matterhorn, sembra quasi di doverne condividere la fatica e le emozioni, le paure e la soddisfazione. Quella cima che sembra ora vicinissima ed ora lantanissima: guardi avanti ed è lì, ma poi le forze mancano; guardi indietro e vedi il mondo in minatura.
Si, leggendo Kerouac vien proprio voglia di andare, viaggiare, scalare montagne, ma senza imitare gli eccessi, che hanno portato molti di quei giovani a divenire delle larve e spesso a morire in giovane età.
VG

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