lunedì 20 giugno 2011

"Sulla riva del fiume" : come eravamo

Per chi ha vissuto quegli anni (fine anni 50/60), leggere il libro è rivivere la propria gioventù, con i pochi mezzi che erano a disposizione, con la solidarietà fra la gente, pochi divertimenti e tanto lavoro e fatica.
Per i giovani potrebbe aiutarli a capire un periodo molto diverso dall'attuale: immaginare di vivere senza TV, senza internet, ma anche senza telefono, auto e tante altre comodità.
Non si andava in vacanza ed i divertimenti erano semplici: le bocce, le carte, la caccia; come si vede erano riservati agli uomini;  le donne potevano ballare una volta l'anno, alla festa del paese, se trovavano un cavaliere.
Mi sono piaciute molto le descrizioni del gioco delle bocce: si vede che è stata un passione di famiglia.
Altre pagine magistrali sono la descrizione della Fiat Seicento special, che termina con la frase:
"Un canto, un vero inno alla vita e al'ingegneria meccanica" (sono di parte....).
Un libro che si legge in fretta, sorridendo, forse solo un po' troppo dialetto piemontese, per chi non è avvezzo.

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